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  • 1 GLI ANTICHI MESTIERI
    Vengono presentati gli oggetti tipici del focolare domestico della casa contadina: bilance, pentole, paioli, cucchiai, recipienti per la conservazione. In essa sono presenti i principali strumenti musicali per l’esecuzione di tammurriate tradizionali e delle ritualità festive contadine. Stalle con animali da lavoro e animali da cortile;
  • 2 LABORATORI DIDATTICI
    Agli alunni viene proposto un programma didattico articolato su moduli e servizi culturali, dando così la possibilità di conoscere e di apprendere i vari aspetti della vita contadina di un tempo e dei valori di cui è portatrice. Laboratori didattici, in cui gli alunni attraverso una divertente e coinvolgente manipolazione di materiali acquisiranno delle rilevanti conoscenze sull’artigianato, i mestieri fabbrili e sul “sapere del gesto e della mano” come un tempo era di comune uso praticare, con importanti ricadute sul piano didattico, pedagogico e culturale.
  • 3 GLI SPAZI ESTERNI
    Possiamo mettere a disposizione un’area che può ospitare mostre, proiezioni, dibattiti e presentazioni coerentemente con la visione di un museo che deve essere permeabile verso la comunità territoriale. Un servizio che possa offrire e favorire opportunità di sviluppo nel campo culturale, artistico, sociale anche a soggetti terzi che necessitano di un luogo che possa accoglierli e per poter fattivamente interagire con loro. Si può usufruire di spazi all’aperto e spazi al coperto.
  • 4 USANZE E TRADIZIONE
    La Campania possiede un immenso patrimonio di tradizioni popolari e folclore le cui radici derivano in gran parte da una religiosità popolare tesa a garantire, attraverso il suo simbolismo, un poco di sicurezza contro la miseria e la povertà. Gli elementi tipici delle feste e delle ricorrenze campane hanno una teatralità che rende ogni manifestazione religiosa un evento spettacolare.
  • 5 SALA DELLA VITE E DEL VINO
    La Campania è storicamente una terra famosa per la bontà dei suoi prodotti tipici, grazie alla generosità della natura che le ha donato terreni fertilissimi ed un clima mite; non a caso era chiamata Enotria cioè “Terra del vino”. Sono proprio i vini, insieme alla mozzarella di Bufala, i prodotti che stanno riscuotendo il consenso maggiore aldilà dei confini non solo regionali ma anche nazionali. Si annoverano infatti tra le loro fila vini di indiscussa qualità come il Taurasi, il Greco di Tufo, il Fiano i quali hanno avuto il massimo riconoscimento della DOGC, ma anche vini che nulla hanno da invidiare a quelli delle altre regioni con una tradizione enologica altrettanto illustre.

Museo della civiltà contadina

Arti, Mestieri e Tradizioni Popolari

  
  
  
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La storia del Museo

Come nasce

Il Museo della Civiltà Contadina “Michele Russo” nasce nel 1995 per volontà di un ex ferroviere in pensione, Carlo Russo, con la passione per la storia, le tradizioni, le arti contadine.

 

In circa trent’anni Carlo Russo aveva percorso instancabilmente le campagne dell’entroterra vesuviano e della provincia di Napoli in cerca di oggetti e testimonianze del mondo rurale riferiti a un periodo precedente l’introduzione delle macchine agricole sui campi coltivati e l’organizzazione intensiva della lavorazione della terra.

 

In quegli anni, oltre a raccogliere gli oggetti che saranno il nucleo di partenza della collezione esposta attualmente, incontra persone dalle quali raccoglie testimonianze, racconti, fatti ed episodi di vita vissuta relativi all’utilizzo degli oggetti e degli strumenti che acquisiva, come degli ambienti sociali e quotidiani di un tempo. Documenti orali poi raccolti in una pregevole pubblicazione dal titolo “‘E sentite signuri miei “.

 

Dopo un lungo periodo senza fissa dimora, la collezione trovo una collocazione definitiva negli antichi cellai del Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana che, in condizioni di abbandono e fatiscenza, venne ripulito, ristrutturato e adeguato alla sistemazione degli oggetti ad opera dello stesso Russo, con l’aiuto di alcuni giovani volontari sommesi.

 

Poi venne il momento più difficile dell’organizzazione e dell’avvio alle attività, con alterne vicende e discontinuità dovute alla complessità di reperire risorse economiche e umane che ne consentissero una stabile e organizzata attività. Sforzi che sfociarono nel 1998 nella collaborazione con un gruppo di studenti universitari che avevano intrapreso un percorso di studi nelle discipline dei Beni Culturali.

 

Da quel momento in poi, il Museo Contadino crebbe e divenne una realtà affermata sul territorio, con una crescita esponenziale nel numero di visitatori e nelle attività esterne che Carlo Russo con l’ausilio dei suoi collaboratori riuscì con non poca fatica ad impiantare stabilmente.

 

La scomparsa prematura del fondatore nel 2003, seppur tra numerose difficoltà, non ha fermato l’attività del Museo, che ha trovato nei figli di Carlo Russo i continuatori di un sogno e gli eredi di un progetto ancora ben lontano dall’essere portato a termine, verso il quale hanno lavorato e lavorano ancora oggi continuando l’attività paterna e lottando affinché il museo “Michele Russo” possa continuare a crescere e sopravvivere.

Riconoscimenti del Museo

Il Fondatore del Museo

Carlo Russo fondatore del Museo

Carlo Russo

Uno dei personaggi più rappresentativi del Parco Nazionale del Vesuvio che ha dedicato la sua vita alla riscoperta delle tradizioni e soprattutto della civiltà contadina. Per l'intera comunità vesuviana il suo esempio rappresenterà al tempo stesso un ricordo ed una strada da seguire.

. Museo Contadino "Michele Russo" Somma Vesuviana (NA)  Partita IVA 03070861210